Il Metodo Montignac non è una dieta nel senso tradizionale del termine, al contrario, il metodo Montignac prevede un’alimentazione equilibrata e non restrittiva sul piano quantitativo. Si basa essenzialmente su scelte preferenziali di alimenti all’interno di ogni categoria principale: glucidi, lipidi e proteine. Le scelte, secondo il Dott. Montignac, sono operate tenendo conto della specificità nutrizionale (caratteristiche fisico-chimiche) e della potenzialità degli alimenti d’indurre reazioni metaboliche in grado di prevenire l’aumento di peso, la comparsa del diabete e i fattori di rischio cardio-vascolare. I due principi del Metodo Montignac: ill primo principio consiste nel cessare di essere condizionati dai messaggi nutrizionali errati, basati solo sull’aspetto calorico dell’alimento, il secondo principio è basato sulla scelta degli alimenti in funzione della loro specificità nutrizionale e della loro potenzialità metabolica.

  • I glucidi sono preferibilmente scelti tra quelli il cui Indice Glicemico è basso.
  •  I lipidi saranno scelti in funzione della natura dei loro acidi grassi: gli acidi grassi polinsaturi così come gli acidi grassi monoinsaturi saranno privilegiati; gli acidi grassi saturi saranno evitati.
  • Le proteine saranno scelte in funzione della loro origine (vegetale o animale) e della loro complementarità.

Il Metodo Montignac prevede due fasi.

  • Fase I: Fase di dimagrimento

Varia in funzione dell’importanza del sovraccarico ponderale. Oltre alla scelta oculata dei grassi e delle proteine, prevede soprattutto il consumo (nella categoria dei glucidi) dei soli alimenti il cui Indice Glicemico (IG) è inferiore o uguale a 35. L’obiettivo è di indurre alla fine di ogni pasto la più bassa risposta insulinica possibile. Così facendo, secondo il Dott. Montignac, non solo non si induce l’attivazione del processo di lipogenesi, ma inversamente si attiva il processo lipolitico dei grassi di riserva che essendo ossidati portano un aumento del consumo energetico (termogenesi).

  • Fase II: Fase di stabilizzazione e di prevenzione

La scelta dei glucidi sarà sempre operata in funzione del loro Indice Glicemico (IG), ma sarà più ampia rispetto alla Fase I. Queste scelte potranno essere affinate mediante l’utilizzo, secondo il Dott. Montignac, di un nuovo concetto che è quello del carico glicemico (correlazione tra l’Indice Glicemico e la concentrazione di glucidi puri dell’alimento) e quello della risultante glicemica del pasto. Ciò consente il consumo, in determinate condizioni, di tutti i glucidi, compresi quelli il cui IG è alto. La ripartizione dei nutrienti è la seguente:

  • 31% proteine
  • 32% lipidi
  • 37% carboidrati

 

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Irene Milito

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Irene Milito

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