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Dieta verde è pericolosa per i bimbi?

Il regime vegetariano e, in maniera più assoluta, quello vegano prevedono l’esclusione di alcuni o di tutti gli alimenti d’origine animale. Ci possono essere conseguenze per i più piccoli?

Vegetariano o vegano quali differenze?

Per alimentazione vegetariana si intende una dieta a base di alimenti vegetali che esclude le principali fonti di proteine animali come carne o pesce, ma che prevede il consumo di alcuni derivati, come latte, latticini (yogurt, formaggio) e uova. L’alimentazione vegana, invece, è una dieta vegetale in senso stretto: prevede cioè l’esclusione di tutti gli alimenti di origine animale, compresi tutti i derivati. In Italia le persone che scelgono di seguire un regime alimentare a base vegetale sono in aumento: vegetariani e vegani attualmente rappresentano circa l’8% della popolazione (di cui poco più del 7% sono vegetariani) e il trend è in crescita (dati Eurispes, Rapporto Italia 2016). Il confronto tra studiosi ed esperti di nutrizione sui benefici e sui rischi che questa scelta può comportare e ormai all’ordine all’ordine del giorno. Ma se negli adulti la scelta di eliminare le proteine animali può essere considerata libera e consapevole, cosa succede quando questa decisione viene imposta ai bambini?

Mai prima dell’anno di vita

Nel caso in cui si voglia educare un bambino a seguire un’alimentazione vegetale, sono diverse le raccomandazioni da tenere presenti per non incorrere in carenze nutrizionali. Tanto per cominciare. è bene sapere che una dieta a base vegetale non dovrebbe mai essere imposta al bambino prima prima del primo anno di vita e comunque rimane fortemente sconsigliata prima dei 2 anni. Inoltre, un bambino che segue una dieta vegetariana o vegana deve essere controllato più spesso nel suo percorso di crescita sia da un pediatra sia da un dentista specializzato in alimentazione pediatrica, anche con esami specifici al fine di individuare tempestivamente eventuali carenze nutrizionali. Infine, è importante ricordare che nei primi anni di vita determinate integrazioni nutrizionali possono, comunque, essere necessarie o quantomeno consigliate, anche nel caso anche nel caso in cui non si riscontri alcuna carenza: si tratta, in particolare, di Dha (acidi grassi essenziali), calcio, ferro, vitamina D e vitamina B12. I rischi principali, cui si può andare incontro in caso di gravi carenze nutrizionali da parte di un organismo in via di sviluppo, sono in ritardo dalla crescita e dello sviluppo psicomotorio, Ma come fare per impostare una dieta vegetariana per i più piccoli senza correre pericoli?

Gli alimenti complementari

Ogni alimento proteico vegetale ha un amminoacido (struttura primaria delle proteine) limitante, ovvero presente in concentrazione più bassa rispetto al fabbisogno per garantire al bimbo un’alimentazione equilibrata è, quindi, fondamentale assumere a ogni pasto alimenti complementari, ovvero contenenti differenti tipi di proteine vegetali. Un esempio? I cereali non contengono gli amminoacidi lisina e triptofano, che invece sono contenuti in ampie quantità nei legumi: ecco perché un ottimo piatto vegetariano come la pasta con i piselli è l’ideale per evitare carenze proteiche. Un altro esempio: poiché i legumi non contengono l’amminoacido metionina, di cui invece sono ricchi i semi, la frutta secca e i cereali, ricette come zuppa di lenticchie e quinoa oppure insalata di ceci e noci danno un valido e completo apporto proteico all’interno di una dieta vegetariana.

Dove si trovano le proteine vegetali

Le proteine sono fondamentali a tutte le età, ma sopratutto in età pediatrica, perchè rappresentano i mattoni che il nostro organismo utilizza per costruire i nuovi tessuti e riparare quelli danneggiati. Con una dieta a base vegetale bilanciata è possibile assicurare all’organismo il fabbisogno proteico quotidiano (che varia in base all’età e al peso corporeo). Ecco alcune delle fonti vegetali da cui assumere proteine: legumi (in particolare ceci, fagioli, lenticchie); cereali (in particolare quinoa, cereali integrali, farro e cereali fortificati per i più piccoli); semi (in particolare di canapa, di sesamo, di chia e di zucca); frutta secca (in particolare le mandorle); derivati della soia (in particolare tour e tempeh); derivati della farina (seitan); in misura minore anche alcuni vegetali, come spinaci e cavolfiore.

Le fonti alternative di ferro

Diversi vegetali sono ricchi di ferro. In particolare i legumi (sopratutto lenticchie e fagioli); gli ortaggi come spinaci, cavolo, verza, bietola, radicchio, broccolo, indivia; i semi (in particolare di zucca), i cereali integrali, la quinoa e i cereali fortificati per i più piccoli; la soia, in particolare tour e germogli. Poiché, però, il ferro assorbito in misura ridotta dall’organismo rispetto a quello contenuto negli alimenti di origine animale (detto ferro emico o non emei è assorbito in misura ridotta dall’organismo rispetto a quello contenuto negli alimenti di origine animale (detto ferro emico o eme), soprattutto nei bambini che seguono un’alimentazione a base vegetale (ma anche negli adulti) è necessario tenere sempre sotto controllo i livelli di questo minerale e, nel caso di carenze, procedere con le opportune integrazioni: la carenza di ferro può influire negativamente sullo sviluppo psicomotorio e comportamentale del bambino. Per aumentare l’assorbimento del ferro contenuto negli alimenti, è preferibile consumarli insieme a cibi ricchi di vitamina C, come il succo di limone.

Come evitare le carenze di acidi grassi essenziali

Gli acidi grassi essenziali di cui si rischia una carenza nelle diete vegane e vegetariane sono soprattutto quelli della famiglia degli Omega 3. Le migliori fonti vegetali di questi acidi grassi essenziali sono: olio di lino e semi di lino; noci; vegetali a foglia verde (in particolare spinaci, broccoli e lattuga); soia (latte, tour, germogli).

Come fare

Questi alimenti, però, non possono in alcun modo sostituire la quota di Omega 3 che è possibile assumere con il pesce e altri prodotti della pesca: poiché un deficit di questi nutrienti potrebbe compromettere la maturazione del sistema nervoso centrale, nel bambino viene spesso consigliato l’uso di integratori.

Come evitare le carenze di vitamina B12

La vitamina B12 si trova solo negli alimenti di origine animale ( a eccezione dei vegetali appositamente fortificati). La carne è la fonte alimentare più ricca di questo nutriente, ma ce ne sono discrete quantità anche nelle uova e nel latte vaccino (in misura minore). Questi due cibi ammessi dai vegetariani, ma non dai vegani non coprono comunque il fabbisogno.

Come fare

Le carenze di vitamina B12 è piuttosto comune in chi segue un’alimentazione a base vegetale. Una conseguenza pericolosa del deficit di vitamina B12 e l’anima perniciosa, che può creare scompensi ritardi nella crescita nella crescita del bambino: se ne consiglia quindi, l’integrazione.

Come evitare le carenze di iodio

Alcuni alimenti vegetali come cavolo, rapa, manioca, cipolla e noci contengono sostanze che ostacolano l’assorbimento dello iodio: se a questo si aggiunge l’esclusione del pesce dell’alimentazione e, nel caso dei vegani, anche delle uova e del latte, è facile incorrere in carenze di questo minerale.

Come fare

Poiché lo iodio è il costituente essenziale degli ormoni della tiroide che svolgono un ruolo critico sullo sviluppo del sistema nervoso centrale, è necessario utilizzare sempre e solo il sale iodato al posto del comune sale da cucina per non intercorrere in carenze.

Come evitare le carenze di vitamina D

La vitamina D è presente in alcuni alimenti di origine animale, principalmente il pesce e l’olio di fegato di merluzzo. Tutti i bambini, ma in particolar modo quelli che seguono un’alimentazione priva di proteine animali, sono a rischio di deficit di vitamina D e questo può comportare diversi problemi, sopratutto alle ossa e al sistema immunitario.

Come fare

I pediatri consigliano l’assunzione giornaliera di vitamina D (400 UI) nel primo anno di vita, con la possibilità di salire a 1000 UI in presenza di rischio di carenza (obesità, dieta vegetariana, dieta vegana, scarsa esposizione alla luce solare).

Come evitare le carenze di calcio

Latte o latticini non dovrebbero mancare mai, perché sono un’importante fonte di calcio e di vitamina D. Il calcio è presente anche in alcune verdure (cavolfiore, cavolo, broccoli, cime di rapa), frutta secca, semi di sesamo e girasole, cereali integrali e legumi.

Come fare

E’ bene evitare di mangiare cibi che contengono ossalati (come spinaci) nello stesso pasto in cui si assumono cibi ricchi di calcio, perchè ne riducono l’assorbimento.

Carcere per chi impone le due diete ai propri figli

E’ questa in sintesi, la proposta di legge presentata dalla deputata di Forza Italia Elvira Savino. L’obiettivo è quello di impedire ai genitori di imporre ai figli una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita e, dunque, necessari per un sano sviluppo psico fisico. Nel caso dell’imposizione di una dieta alimentare vegetariana o vegana a fanciulli o adolescenti si legge nel pdl anche se derivante dalla persuasione soggettiva di meglio provvedere con ciò alla salute e al benessere del minore stesso, sarebbe opportuno assimilare tale condotta a quella del reato di maltrattamenti in famiglia, poiché se pure questa non rivesta l’intenzione criminosa di sottoporre i soggetti passivi a una serie di sofferenze fisiche e morali, le conseguenze che ne derivano non sono certamente meno dannose. Viene quindi proposta l’introduzione di una disposizione penale speciale con la modifica dell’articolo 572 del codice penale Maltrattamenti contro familiari e conviventi, introducendo l’articolo 572 bis e 572 ter: chiunque impone o adotta nei confronti di un minore degli anni 16 una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata del minore stesso è punito con la reclusione fino ad un anno. Le pene vengono aumentate di didici mesi nel caso in cui le condotte vengano adottate nei confronti di bambini di età inferiore ai tre anni.

Le due diete non devono essere mai fatte nel corso dello svezzamento

La scelta vegana o vegetariana non va mai imposta ad un bambino nei primi 12 mesi ed è sconsigliata prima dei due anni. Se negli adulti la decisione di eliminare le proteine animali può essere ragionata o consapevole, nel caso dei bambini la probabilità d’incorrere in carenze di alcuni nutrienti è maggiore se si eliminano le proteine animali dell’alimentazione di un organismo in via di sviluppo. I rischi che ne derivano sono principalmente il ritardo della crescita statura ponderale e quello dello sviluppo psicomotorio. In ogni caso, un bambino vegetariano o vegano deve essere controllato più spesso durante la sua crescita da un pediatra e da un professionista della nutrizione specializzato in alimentazione pediatrica, anche con esami specifici, per individuare eventuali carenze nutrizionali al loro primo insorgere. Anche in assenza di deficit, nei primi anni di vita determinate integrazioni nutrizionali possono comunque essere necessarie o quantomeno sconsigliate. Si tratta, in particolare, di Dha (acidi grassi essenziali), calcio, ferro, vitamina D e B12.

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Irene Milito

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Irene Milito

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